Cerimonia
La cerimonia sarà celebrata da Don Serafino
Curiosità sulla Chiesa Santi Giovanni e Carlo al Fopponino
Appartata all’inizio di via S. Michele del Carso, sorge la cappella del primo Seicento “Santi Giovanni e Carlo Al Fopponino”
Il termine “Fopponino” deriva dal lombardo foppa, cioè “buca, fossa”.
In tale area, per volontà testamentaria di Giovanni Andrea Crivelli, colpito dalla peste, era stata costruita tale cappella collegata all’area del cimitero suburbano di porta Vercellina, il “foppone” o fossa comune destinato ai morti di peste.
Le fasi costruttive della chiesa si ripercorrono sulla scorta dei documenti esistenti: il testamento del 1630, le carte conservate nell’archivio di San Pietro in Sala da cui la chiesa dipese fino al 1958, la visita pastorale del maggio 1683.Il nucleo originario risulta ampliato in due momenti (1662 e 1673) con l’aggiunta di due cappelle laterali e con il prolungamento del presbiterio, interventi ancora ben visibili se si osservano le connessioni dei muri esterni. Internamente tuttavia, l’ordine tuscanico e la volta a botte conservano allo spazio un senso di unità. Alla facciata, mai completata e a tutt’oggi priva di intonaco, fu aggiunto nel Settecento il bel portale in arenaria sovrastata da medaglione. Nella chiesa si conservano dipinti lombardi del maturo Seicento, di recente restaurati. Tra questi si segnalano la pala d’altare dedicata alle anime del Purgatorio, riscattate dai titolari (databile prima del 1683) con una ricca cornice barocca e la Madonna della Ghiaia con il Bambino e un vescovo firmata nel 1612 dal poco noto Andrea Mainardi detto il Chiavenghino, allievo dei Campi. Altri dipinti sono stati trasferiti nella moderna chiesa di San Francesco d’Assisi cui è annesso il piccolo oratorio.
Attualmente la chiesa è utilizzata per lo più per celebrazioni di Matrimoni e dal S.M.O. dei cavalieri di Malta.